Travaglio, parto e post partum: l’importanza di un ambiente accogliente e del supporto professionale

 In approfondimenti

Il travaglio e il parto sono momenti di grande intensità fisica ed emotiva che richiedono alla futura mamma un ambiente accogliente e un clima di fiducia per lasciarsi andare e concentrarsi solo sulla nascita del bambino.
Per agevolare questo importante processo sono necessarie condizioni che favoriscano sensazioni di serenità, calore umano e intimità che dipendono dai professionisti della salute e dalle persone che accompagnano questo momento.

In questo articolo voglio esplorare l’importanza di tutti questi fattori, con consigli utili per le gestanti e per chi le supporterà durante uno dei momenti più importanti della sua vita, prima e dopo la nascita.

 

Travaglio e parto: l’importanza di un ambiente accogliente

Durante il parto la donna ha bisogno di sentirsi al sicuro e in intimità per riuscire ad abbassare la guardia, permettendo agli ormoni di fluire e per raccogliere i frutti del naturale processo della nascita.

La promozione della sicurezza da parte del personale che assiste la futura mamma porta grandi benefici in fatto di riduzione dell’ansia durante il periodo della gravidanza e favorisce il senso di controllo durante l’esperienza di nascita. Ricevere feedback positivi ed avere la conferma del normale sviluppo durante i 9 mesi da parte degli specialisti aiutano a rafforzare la fiducia delle gestanti nel proprio corpo, aumentando il loro senso di sicurezza e concorrendo a prevenire l’insorgere di sentimenti di impotenza durante il parto.

Tutto parte da un fattore fisiologico: per partorire è necessario che il corpo rilasci una miscela di ormoni, uno dei quali è di particolare importanza, l’ossitocina, che regola le contrazioni. L’ossitocina è anche denominata l’ormone timido perché ha meno probabilità di essere prodotto quando ci sentiamo osservati, poco rilassati o a disagio.

L’antagonista dell’ossitocina è l’adrenalina, ormone da tutti conosciuto come l’ormone della paura. Ne consegue che, per facilitare la produzione fisiologica e naturale degli ormoni del parto, la donna in travaglio dovrebbe trovarsi in una condizione di silenzio, intimità, calore ambientale ed umano, nel pieno rispetto dei tempi e delle modalità personali e di luci basse. Il personale che assiste al parto dovrebbe dunque cercare di creare una relazione empatica con la partoriente, favorendo un clima di rilassatezza e fiducia.

Garantendo le condizioni in cui la donna si sente a proprio agio, al sicuro e inosservata si assicura l’espressione ottimale degli ormoni del parto, per la madre e per il bambino.

Dovremmo dunque considerare il travaglio e il parto come la forma più profonda di meditazione, che garantisce alla partoriente il giusto rispetto, il sostegno e l’assenza di interferenze, al fine di creare il contesto fisiologico più idoneo alla nascita.

L’importanza di un supporto professionale per le neomamme

L’assistenza per le neomamme è fondamentale per la costruzione del loro stato di salute e benessere a lungo termine.

Il periodo successivo alla nascita infatti è molto delicato e porta con sé diverse esigenze, specchio dei differenti bisogni di ciascuna neomamma. Per questo motivo l’assistenza (professionale e non) in questo arco temporale dovrebbe essere un processo continuo, tagliato su misura sulle necessità delle singole donne e che tenga in considerazione le particolarità di ogni caso specifico.

L’assistenza professionale nel post partum

Il periodo successivo al parto è un periodo cruciale per la madre, in cui si ridisegnano gli equilibri con se stessa, con il neonato e con la famiglia. Soprattutto le donne che diventano mamme per la prima volta hanno un grande bisogno di informazioni e assistenza professionale, poiché le sfide possono essere tante e faticose. Spesso devono affrontare la mancanza di sonno, dolore fisico, difficoltà con l’avvio dell’allattamento, stress, etc. C’è inoltre chi deve fare i conti con un disturbo da stress post-traumatico causato da un parto andato molto diversamente rispetto alle attese, fino all’insorgenza di depressione.

Rispetto alle altre fasi della gravidanza, il periodo del puerperio ha il più alto rischio in termini di malattie psichiatriche e soprattutto depressione post-partum per le donne. Di conseguenza le visite nel post-partum da parte di personale qualificato possono essere una risposta necessaria per aiutare le neomamme a superare le nuove sfide della maternità.

Le competenze dell’ostetrica ad esempio si rivelano utilissime per tutto ciò che riguarda gli aspetti pratici e fisici delle prime fasi della nascita, come l’allattamento, la riabilitazione del pavimento pelvico, la cura della ferita da parto se presente. Inoltre l’ostetrica che accompagna la donna nei primi giorni da mamma è la prima professionista che potrebbe rendersi conto della presenza di un disagio psicologico.

Per combattere sentimenti di solitudine e inadeguatezza delle neomamme i professionisti della salute in collaborazione con neogenitori hanno il compito di proporre soluzioni personalizzate e versatili che aiutino le madri nella vita quotidiana assicurando un rapporto di continuità con loro, come ad esempio lo psicologo perinatale.

Lo psicologo perinatale rappresenta una figura centrale per il benessere dei neogenitori, poiché si occupa di tutelare la salute di mamma e bambino nel periodo intorno alla nascita ed è un supporto utile per tutto ciò che ruota intorno a concepimento, gravidanza, parto e puericultura nei primi mesi di vita del neonato. Se vuoi approfondire il mio programma per il supporto alla genitorialità clicca qui

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