Indagine: i bisogni assistenziali ed emotivi delle donne in gravidanza e dopo il parto

 In approfondimenti

Ogni parto è unico, come lo è ogni donna, ma molti bisogni accomunano le donne incinte nel periodo della gravidanza, durante il parto e dopo la nascita del bambino sia sotto il profilo assistenziale, sia sotto quello emotivo.

Recentemente ho avuto modo di svolgere uno studio esplorativo, svolto in collaborazione con l’Università Pontificia Salesiana di Roma, con i consultori ASL rme di Roma e con diverse comunità di neomamme sui gruppi Facebook. L’obiettivo principale dell’indagine è stato quello di identificare i bisogni di un campione di mamme durante il periodo perinatale, con l’intenzione di creare spunti di riflessione per migliorare l’educazione e il supporto fornito loro, per incanalare nella giusta direzione le energie e l’attenzione anche di chi sta loro accanto.
Da questo studio, frutto di un intero anno di lavoro tra il 2016 e il 2017, sono emersi diversi spunti sulle reali necessità delle future mamme, che voglio condividere con voi in questo articolo.

 

Indagine
400 mamme a confronto sulla loro esperienza di gravidanza e parto

L’indagine ha coinvolto un campione di circa 400 donne, selezionate sul territorio romano, che generosamente hanno offerto la loro testimonianza circa la loro esperienza di gravidanza e parto nell’ultimo anno, consentendomi di avere dati recenti e ricordi ancora vividi.
Alle donne che hanno partecipato è stata presentata una breve intervista, suddivisa in tre aree tematiche: il periodo della gravidanza, il parto, il dopo parto, in cui, oltre agli eventi concreti, sono stati studiati i sentimenti e le necessità sperimentati dalla donna in questa delicata fase della vita.

Il questionario ha previsto domande chiuse relative alla raccolta dei dati anagrafici, al periodo della gravidanza, indagando sia gli aspetti emotivi sia i bisogni più pratici come la necessità di informazione, i vissuti legati al momento del parto e il periodo dopo parto e i primi giorni da mamma.

Risultati
il 100% delle donne ha bisogno di condivisione, informazioni e sostegno durante tutto il periodo perinatale, ma non tutte lo ricevono in modo adeguato

Le interviste hanno dato risultati molti interessanti sulle esperienze delle future mamme, senza lasciare dubbi sulle aree di intervento possibile.

Ad esempio, ben l’88,4% delle gestanti cerca informazioni online. Questo dato, confermato anche dalla letteratura, ci dovrebbe spingere a creare spazi di informazione attendibili e scientifici di cui il web spesso è carente, inoltre si potrebbe ipotizzare di stilare un elenco dei siti sicuri da cui poter avere informazioni attendibili.

Altro dato interessante che si rileva è che, oltre a cercare informazione online, il 73,3% delle donne hanno ritenuto utile avere informazioni da altre donne in attesa. Questo sottolinea l’importanza di creare situazioni più o meno formali in cui le donne possano incontrarsi e condividere il momento che stanno vivendo.

Fondamentale è l’importanza di fornire cure, informazioni, sostegno sociale ed emotivo alle donne e ai loro compagni, che sono il principale sostegno nelle fasi successive al parto, come dichiarato dal 78% delle intervistate.

Il questionario rileva un dato molto importante, cioè che il 16,8% delle donne non si è rivolto ad uno psicologo ma ne avrebbe avuto bisogno per avere un’esperienza del parto più serena e consapevole.

Conclusione
L’importanza della condivisione di esperienze, del sostegno pratico e della prevenzione di traumi e disagi

La gravidanza e il passaggio alla genitorialità rappresentano un importante periodo di sviluppo con importanti implicazioni per i genitori, per la relazione genitore-bambino e per lo sviluppo del bambino.

Nonostante negli ultimi anni ci sia stato un ritorno al passato per cercare di ricollocare la donna al centro della gravidanza e del parto, ancora si rilevano delle criticità su cui si potrebbe intervenire per migliorare la risposta ai bisogni delle mamme.

Sia durante la gravidanza che nel post parto, le donne sperimentano il bisogno di condividere del tempo con altre donne che si trovano a vivere la stessa condizione. Questo bisogno ci rivela l’esigenza di non sentirsi sole, di confronto, di scambiarsi informazioni pratiche. Le donne ricercano quella rete femminile che un tempo era scontata, ma che al giorno d’oggi viene a mancare quasi del tutto. Rispetto a questo bisogno bisognerebbe incrementare le situazioni sociali, non formali, in un clima accogliente e di non giudizio che favoriscano l’incontro tra donne.

Dovrebbero essere intensificati, e a titolo gratuito per l’utenza, i servizi di home visiting in presenza di un’ostetrica e di una psicologa, questo darebbe l’opportunità alle neomamme di esprimere più facilmente la presenza di un disagio e agli operatori di prendere tempestivamente in carico la situazione.

Un ulteriore aiuto potrebbe arrivare dall’attivazione, in fase di dimissione post parto, di follow-up che non si limitino solo alla visita ginecologica di controllo ad un mese dal parto, ma che prendano in considerazione tutti gli aspetti, emotivi e pratici, che la neo mamma si trova ad affrontare una volta fuori dall’ospedale.

Maggiore attenzione dovrebbe essere posta in merito ai vissuti legati al parto. Dall’indagine emerge che il sentimento maggiormente sperimentato durante il parto è stato la paura. La paura spesso alimenta il circolo vizioso paura-dolore (RED) e questi sentimenti spesso influiscono sull’andamento del parto rallentandolo oppure amplificando le sensazioni dolorose e facendo vivere alla donna un’esperienza negativa di parto. A volte il vissuto di un parto negativo non elaborato può generare un vero e proprio disturbo post traumatico da stress. Le donne che hanno vissuto l’esperienza di parto come traumatica dovrebbero essere maggiormente monitorate e non lasciate sole e nel caso di un disturbo post traumatico da stress indirizzate adeguatamente per elaborare l’accaduto.

A questo proposito un intervento di tipo preventivo, più che di sostegno, potrebbe essere quello di aiutare le donne ad arrivare al parto senza paura.

I corsi di accompagnamento alla nascita dovrebbero puntare molto su questo aspetto dedicando una parte del corso al rafforzamento dell’autostima della gestante e delle sue capacità di dare alla luce.

 

Recommended Posts
0
travaglio parto post partum importanza di un ambiente accogliente